I tre consiglieri comunali di Sortino Spazio Comune, Salonia, Silluzio e Musco, fanno sentire la propria voce sulla chiusura della biblioteca comunale e dell’Archivio storico. “Il Palazzo Storico Municipale di Sortino, che ospita la Biblioteca Comunale e l’Archivio Storico della Città, risulta chiuso da cinque mesi ormai. Ma nessuno si pronuncia al riguardo.
Lo scorso 30 Maggio, come gruppo di minoranza Sortino Spazio Comune, abbiamo depositato un’interrogazione inerente la fruizione del Palazzo Storico Municipale. Abbiamo chiesto chiarimenti sulla chiusura disposta per i locali a causa della mancanza delle certificazioni antincendio e la stima dei tempi di riapertura in sicurezza degli stessi. Durante il consiglio comunale, dall’Amministrazione venne stimata per la riapertura una tempistica di 10 giorni.
Da quella risposta sono trascorsi ormai mesi e da parte dell’amministrazione non una parola è stata spesa circa questa situazione.
Ad oggi, infatti, solo attraverso un confronto con gli uffici apprendiamo che la risoluzione delle problematiche inerenti la messa in sicurezza dell’immobile è ben più complicata e che, oltre ai mesi già trascorsi, sarà necessario ancora un lungo lasso di tempo prima di riuscire a reperire le risorse essenziali per procedere ai lavori.
Nel corso di questi ultimi anni questo luogo è stato oggetto dell’attenzione di tante realtà associative, di tante volontarie e tanti volontari che hanno elaborato il progetto, volto all’istituzione di un Palazzo della Cultura nella nostra Città, per interpretare una fondamentale necessità della cittadinanza: quella di riappropriarsi di uno spazio pubblico, rendendolo un luogo di confronto e crescita, un polo culturale a beneficio di associazioni, studenti, insegnanti, giovani, bambini e comuni cittadini. Belle speranze e belle parole, apparentemente condivise e promosse dalla stessa Amministrazione comunale, che sono però state disattese nel silenzio più assoluto, senza una chiara assunzione di responsabilità nei confronti della cittadinanza.
Constatiamo, con amarezza, che le tematiche inerenti la promozione della vita sociale e culturale della cittadinanza, e in particolar modo della popolazione giovanile della città, non rappresentano un punto prioritario nell’agenda della nostra amministrazione.
La situazione descritta ci restituisce uno scenario deprimente per quel che riguarda l’offerta culturale a disposizione della collettività, ma al fine di non arenarci attorno a questa vicenda e con l’obiettivo di risollevare la prospettiva attuale, chiederemo e ci impegneremo affinché, anche nel periodo (speriamo breve) che trascorrerà prima della riapertura dei locali citati, venga almeno pianificata una programmazione delle attività culturali al di fuori degli stessi.”