cronaca

Acipas. Ricordati trenta anni di storia per provare a crescere ancora.

La celebrazione dei trent’anni anni d’Associazione Antiraket Sortinese e’ stato non solo un momento di ricordo ma anche un ponte verso i futuri impegni verso cui tutte le associazioni andranno incontro nella loro attivita’ a fianco delle vittime del Racket.


Dopo i saluti di Francesco Ramondetta,attuale presidente dell’Acipas, del Sindaco Vincenzo Parlato, sono seguiti gli interventi iniziali di Orazio Mezzio, che a egregiamente svolto anche da moderatore dell’incontro e che ha ricordato come da giornalista seguii la nascita del movimento Antiracket Sortinese e l’atmosfera che si viveva in quei  di quei giorni. Dopo l’intervento di Mezzio e’ seguito quello di Aldo Mantineo autore di “La sfida Possibile” un libro che riassume come  le varie realta’ economiche della provincia  Siracusa vissero  e reagirono  alle intimidazioni del racket nei primi anni novanta. Nunzia La Rosa ha ricordato le difficoltà economiche che le imprese, i ritardi immensi del governo siciliano che mentre gli imprenditori affondano stanno ancora litigando per i posti di sottogoverno. Le imprese stanno attraversando in questo momento complicatissimo e  il racket darebbe l’ultimo colpo ad un settore in grande crisi. Ha preso la parola Mauro Magasno ringraziando le  associazioni Antiraket e ricordando come sia possibile grazie al lavoro fatto con le associazioni sia possibile avere ristori ecimomici. Questo ha reso la denuncia conveniente. Il problema e’ che avevamo 13 associazioni antiracket ma ne abbiano adesso solo 5. Non tutte in piena efficienza. A distanza di 30 anni dobbiamo ricordare che le nostra associazione nacque per aiutare e non avere paura a denunciare. E pagano neanche un caffè. E’ tutto volontariato. Ma noi non siano aziende. Non abbiamo possibilita’ economiche. E ci si chiede di costituirci parte civile senza alcun rimborso economico. Ringraziamo l’avvocato Antonio Mirone che non chiede mai un  ristoro e economico alle associazioni e ci consente di espletare la nostra azione.
In un rapporto del Censis si dice che i reati sono diminuiti dei 25. Mentre il racket aumenta del 5%. La mafia non fa più omicidi eccellenti. Ma e’ in crisi e’ lo schieramento dell’ antimafia non quello della mafia. Non veniamo convocati nemmeno alle associazioni prefettizie. Noi di SOS impresa stiamo cercando di istituire presidi Antiraket dove non ci sono. Siamo già pronti ad Augusta. ma cercheremo di ricreare l’assistenza anche a Avola Rosolini Francofonte. Bisogna che a favore delle vittime ci sia un sostegno simile a quello che da protezione civile da costituire nelle prefetture. Questo gli obiettivi che ci siamo dati per non sacrificare 30 anni di lavoro.  Un ringraziamento alla guardia di finanza ed all’arma dei carabinieri. Grazie a tutti voi. Siamo una grande famiglia che abbiamo contribuito a dare più dignità al nostro paese. Ha preso poi la parola Maria Cannata. “Quando successe a noi non abbiamo mai avuto dubbi sul non pagare. Non esisteva ancora l’antiracket. Ai miei figli avrei dato un  Messaggio di due genitori che avevano chinato la testa. Abbiamo denunciato e non e’ stato facile. Perché eravamo soli. Per questo bisogna tenere in vita un associazione Antiraket. Io non ho avuto un processo perché non fu individuato l’autore dell’attentato. Ma da Sindaco mi costituii parte civile. E da sindaco ho chiesto di istituire un associazione giovanile dell’antiracket. Parlavano. Discutevamo. Maria Cannats ha lanciato un appello alla preside Russitto. Dobbiamo costruire partendo dalle scuole e bisogna che ognuno di noi deve essere cosciente che il nostro ruolo e’ importante.
E’ stato il turno di Scandurra di S.o.s impresa. Abbiamo ultimamente portato 47 commercianti a  denunciare. La legge 44 dovrà essere rivista. Ma noi siamo qua. E quando sentiamo che c’è una vittima partiamo in aiuto  anche lasciando le nostre famiglie. Per noi e’ fondamentale avere un rapporto fondamentale con le forze dell’ordine. Tante storie di questi anni come quella di Montante non ci ho hanno aiutato per niente. Ho fatto 15 anni il presidente. Adesso e’ normale che il movimento deve essere rivisto. E sei credibile perché hai dato credibilità e presenza , per questo  portato centinaia di persone alla denunzia. Con te Mauro,rivolgendosi a Mauro Magnano, tante volte abbiamo avuto voglia di mollare e tornare alle nostre vite private, ma poi non potevano lasciare soli centinaia di imprenditori”
E’ intervenuto il Prefetto Romano. (Via telefono per motivi personali) che comunque ha diffuso un messaggio significativo.
“L’intuizione di dialogare con la società civile per non fare pagare il pizzo. Ricordo ancora l’impegno del comandante dei carabinieri e i commercianti ed il questore Cipolla che non e’ più tra noi. Posso solo confermare l’atmosfera di coesione che si registro’ in quei giorni “.Le semplici parole non valgono. Le associazioni antirachet. Affidatevi le forze di polizia. Il moderatore Orazio Mezzio ha invitato il Professore Magnano a parlare tanto alle scuole, a diffondere tra i ragazzi il messaggio di legalità .
Ha concluso i lavori il prefetto Alecci. Che ha iniziato dicendo che ho ha imparato e ricordato tanto dalla sua vita di Prefetto.
Una raccolta di esperienze che ho vissuto come prefetto di Siracusa per 5 anni. “Io penso che un prefetto debba stare non piu di 5 anni. Perché l,’avvicendamento e’ ricchezza. Ho oggi  avuto l’onore di parlare per telefono con il Prefetto Romano. Ebbi anche la fortuna di essere assegnato alla sede di Siracusa che ha dato tanto alla mia carriera. Saluto tutti, ma soprattutto i rappresentanti delle forze dell’ordine. La loro presenza e’ significativa. E’ come se 110.000 carabinieri in tutta italia fossero qui. E’ testimonianza che non abbiamo perso il nostro tempo.  Mio nonno era di Catania (carabiniere a cavallo)”-ricorda Alecci-“e venne trasferito a Siracusa e da allora e’ iniziato il mio rapporto speciale con questa privincia. Dobbiamo tutelare le cose che abbiamo nel nostro territorio. Chi entra a casa nostra deve vedere la foto di Falcone e Borsellino che servono dare una testimonianza di civiltà. Quando mi ha chiamato Mauro Magnano sono stato felice di venire. Il problema delle associazioni ci sarà sempre perché bisogna sempre essere uniti. Il fenomeno criminale negli anni si e’ modificato, nel rapporto delinquente e figure minacciate.  Anche il lago di Garda, dove ho lavorato, e i suoi dintorni sono preda di organizzazioni criminali. Quindi quelle per l’esistenza delle associazioni antiracket rimangono tutte.  Ricordo lo sforzo di creare in provincia di anche a Messina le associazioni e i successi riportati.  Lo stato per me sarà sempre vincente utilizzando soprattutto le leggi. Basta applicare le leggi. Ed anche attraverso la sua applicazione. Ma chi rappresenta lo stato deve essere anche umano. Oggi il prof Mauro Magnano ha messo in evidenza che non si e’ sempre in sintonia tra Stato ed associazioni. Pertanto c’è bisogno di tutti. Dello stato e delle associazioni come disse Giuseppe Fava ”per collocarsi tra i giusti e non tra gli sbagliati’. Adesso chi e’ in questa stanza non lo è solo per ricordare. Ma anche per vivere  l’attualità. Continuo anche io a ricordare la funzione dei rappresentati antiracket nelle scuole.  La funzione dell’ associazione serve perché propaga e spiega al ragazzo da che parte si deve collocare. La vera capacità e’ fare capire il proprio ruolo nella lotta al racket. E stare in questa stanza significa stare dalla parte della legge e della legalità. Rispettarla e’ una posizione di coerenza assoluta. Per questo bisogna portare rispetto ai carabinieri ed alle forze dell’ordine che hanno si la possibiltà di difendersi ma non lo hanno i loro familiari. Voi rappresentanza la democrazia che si esplica in maniera giusta e corretta. Il prof . Magnano mi ha presentato coloro che facevano le ronde. Coloro che tutelavano il territorio per tutelare i loro figli. Vale la pena di vivere e realizzare questa lotta quotidiana”. Al termine si e’ svolta la cerimonia della consegna delle targhe ai commercianti che si offrirono volontari per effettuare le ronde notturne durante i momenti più caldi di quei periodi. Interessante anche,in chiusura, l’intervento del dirigente scolastico dell’,Istituto Scolastico Sortinese G.M. Columba Gloriana Russitto che ha iniziato il suo discorso con un ringraziamento all’ Aacipas per la collaborazione pluriennale alle varie iniziative di educazione alla legalità, nelle sue diverse accezioni ed in particolare come focus sul tema della lotta alla mafia. Proposta di collaborazione per consentire ai ragazzi di conoscere l’imprenditoria, dato che, peraltro, quella imprenditoriale (prima chiamata “spirito d’iniziativa ed imprenditorialità”) è fra le competenze chiave di cittadinanza europea
Un modo per sfatare l’idea che fare impresa debba necessariamente tradursi in un venire a patti con forme di illegalità e raggiro di regole e leggi.

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