cronaca

Noi albergatori di Siracusa: “Una Sicilia di cartapesta quella offerta ai turisti in occasione dell’incendio di Fontanarossa mentre le Frecce tricolori sfrecciano nell’area dell’aeroporto di Comiso”

In queste situazioni carsiche che affiorano sistematicamente in Sicilia, ancora non è dato sapere quando lo scalo di Catania riprenderà la piena attività. L’unica certezza, al momento, sono le numerose cancellazioni di prenotazioni che albergatori, assieme al comparto turistico siciliano, stanno subendo, registrando una notevole perdita di ricavi per i mancati arrivi dei viaggiatori. Tanto che si sta già pensando a un’istanza di risarcimento dei danni provocati.

Un’altra certezza è che la nostra Sicilia a livello di infrastrutture ferroviarie, stradali e autostradali è ancora all’età della pietra e nessuna speranza all’orizzonte potrà far mutare l’attuale andazzo.

L’avventatezza scivolata dalla bocca del ministro Musumeci, ex governatore della Sicilia, il quale propone di deliberare una regia unica per la gestione degli aeroporti siciliani, è una vera follia. Una proposta tutta dal sapore “politico”. Sarebbe utile ricordare a Musumeci che la giusta soluzione è quella di mettere in concorrenza gli aeroporti siciliani al fine di sfidarsi per accaparrarsi il meglio del transito aereo da e per la Sicilia e non certamente distinguersi nell’appiattimento per come proposto.

L’alternativa? Data la persistente incapacità dimostrata, vendere a privati la gestione di tutti gli aeroporti siciliani. Solo così, come avvenuto con successo a Napoli Capodichino, gestito da una società inglese che ha stravolto in positivo la gestione aeroportuale, si potranno soddisfare aspettative ed esigenze dei viaggiatori.

Ma questa gestione non piacerà di sicuro ai politici nostrani, i quali non avrebbero più la possibilità di inzuppare la brioche dentro al cappuccino.“Giuseppe Rosano. Presidente Noi Albergatori Siracusa. (📷 Rainews)

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