Chi ci ha visto lungo in questi giorni e’ stato sicuramente il mister azsurro Gaspare Cacciola, che sentito il vento di attesa spasmodica che da giorni circola in città, ha pensato bene di isolare la squadra , svolgere gli allenamenti a porte chiuse,facendola rimanere fuori dal resto. Il resto e’ stata la tensione sportiva, alimentata ed amplificata dal problema dei biglietti subito esauriti che ha visto rimanere fuori tanti tifosi, in parte risolto con l’apertura della tribuna ospiti, vista l’assenza della tifoseria trapanese. Un carico alla vicenda lo ha messo anche il Presidente granata Antonini che ha chiesto misure di sicurezza straordinarie per la squadra. A smorzare i toni ci ha pensato il presidente Ricci che ha invitato Antonini a trascorrere qualche ora assieme prima della partita proprio per stemperare la tensione. Meno male che ieri e’ arrivata la splendida notizia della riacquisizione del vecchio stemma che da troppo tempo manca dalle maglie della squadra. In mezzo a tutto questo c’è la partita con i suoi temi tecnici. Con le undici vittorie consecutive del Siracusa, interrotte domenica scorsa a Ragusa, dove la squadra ha giocato una partita meno brillante delle altre e contro un avversario in serie positiva. Il Trapani viene dalla vittoria contro il San Luca, squadra con mille problemi che però ha ceduto solo grazie ad un rigore. Non e’ una partita decisiva perché manca ancora tantissimo alla fine del campionato. Ma una vittoria del Siracusa consentirebbe agli azzurri di sorpassare i rivali, mentre una vittoria del Trapani porterebbe i granata in fuga con cinque punti di vantaggio difficili ma non impossibili da colmare. Stop forzato invece per la Vibonese, terza pretendente alla vittoria finale, che è costretta ad uno dei numerosi turni di riposo in un campionato strano e pieno di squadre ferme al palo ogni domenica. Intanto la Gioiese e’ in fase di smobilitazione e, per ridurre i costi. libera i migliori giocatori, praticamente l’anteprima del ritiro. Ma a questo ci penseremo da lunedì. Intanto c’è da assistere ad una di quelle partire che comunque rimarranno nella storia ormai quasi centenaria del Siracusa
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