Vitto proveniente dall’esterno vietato, visite mediche a singhiozzo per mancanza di agenti, problemi di sovraffollamento. Il carcere di Cavadonna, da ciò che si apprende, da più voci, rischia di diventare una polveriera. Sulla vicenda intervengono Matteo Melfi e Nadia Garro, consiglieri comunali di “Ho Scelto Siracusa”.
Da più fonti, apprendiamo che la situazione nella casa di reclusione di Siracusa sarebbe preoccupante – dicono Melfi e Garro – E’ giusto che i detenuti scontino la pena per gli errori commessi, ma i diritti e la dignità della persona umana vanno sempre garantiti. Sembrerebbe che si stia rasentando il rischio di violarne i diritti umani. Si apprende che, attraverso una circolare, la direzione avrebbe vietato l’ingresso di alimenti e indumenti dall’esterno. Anche all’interno del penitenziario la vendita di cibi (cosiddetto sopravvitto), che peraltro pare abbia da tempo avuto prezzi maggiorati, ora sarebbe stata addirittura impedita. Come se ciò non bastasse, molte visite mediche saltano perché non ci sono agenti che possano accompagnare i detenuti in ospedale”.
Si apprende, altresi, che nei giorni scorsi alcuni detenuti avrebbero dato vita ad un’azione di protesta, poi rientrata. “E’ evidente che, con tutti questi problemi, l’esasperazione dei detenuti, ospiti della struttura, rischia di aumentare – sottolineano i consiglieri comunali aretusei – Se aggiungiamo anche il cronico fenomeno del sovraffollamento, possiamo immaginare in che condizioni si viva all’interno del carcere. Abbiamo saputo che è in atto una protesta pacifica dei detenuti lavoranti, che hanno bloccato le attività lavorative previste in cucina e promosso uno sciopero che andrà avanti ad oltranza. Occorre dunque che le Istituzioni competenti intervengano, per affermare l’innegabile diritto alla dignità di queste persone e lavorando per affermare il fine rieducativo e non vessatorio e punitivo della pena detentiva, garantendo condizioni di vita degne di un paese civile”
A breve Matteo Melfi e Nadia Garro chiederanno la convocazione di un Consiglio comunale aperto per affrontare l’argomento.