cronaca politica

Anche da Siracusa il sostegno del PD ai magistrati

L’Associazione Nazionale Magistrati (ANM) ha proclamato, per il 27 febbraio 2025, una giornata di sciopero nazionale contro la riforma costituzionale in discussione presso il Parlamento, ritenuta dagli stessi magistrati una minaccia per l’autonomia e l’indipendenza della magistratura.” “Anche il Partito Democratico ritiene che questa ipotesi di riforma sia negativa. E non per mera contrapposizione politica ma perché verrebbero ad essere danneggiati i cittadini”. È quanto dichiara Piergiorgio Gerratana, segretario provinciale del PD di Siracusa. “Questa ipotesi di riforma – dice Gerratana – andrebbe spiegata meglio ai cittadini mentre il Governo Meloni la sta facendo passare, con le sue prese di posizione, come una guerra ai magistrati, evidentemente ritenuti scomodi”. “La riforma, la separazione delle carriere fra PM e magistrati giudicanti, non risolve alcun problema. Non aiuta la giustizia ad essere più efficace e più veloce ed offre minori garanzie, soprattutto ai più deboli”. “Mentre pensa a colpire l’autonomia dei magistrati – dice ancora Gerratana – il governo Meloni taglia i fondi per circa 500 milioni di euro al sistema giudiziario. Mentre vi è una scopertura di organico del 16%. Risorse e personale sono il problema della giustizia, non la separazione delle carriere, specie se pensiamo che negli ultimi cinque anni, la percentuale media dei passaggi fra un ruolo e l’altro è stata solo dello 0,31%.” “Inoltre – aggiunge Gerratana – non vi è alcun accordo o soggezione fra i ruoli diversi (PMI e Giudicante) se si pensa che nei fatti solo nel 40% dei casi dalla accusa si arriva alla condanna” “Senza entrare nei tecnicismi, sulla cui poca comprensione punta il Governo – dice ancora il Segretario Provinciale del Partito Democratico – anche lo sdoppiamento del Consiglio Superiore della Magistratura e la nomina dei rappresentanti con il sorteggio, provoca un indebolimento del ruolo di chi amministra la Giustizia”. “Insomma – conclude Piergiorgio Gerratana – non si vuole una riforma per far funzionare meglio la Giustizia ma un indebolimento dei magistrati individuati dal governo, come in altri casi, fra i nemici dell’epoca meloniana”.

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