Il congresso di Fratelli d’Italia lascia una scia di polemiche anche dopo la sua conclusione. Sull’elezione di Romano interviene Carlo Auteri con un comunicato stampa “Dal congresso FdI emerge un malessere evidente, serve rispetto per le persone e riflessione politica. Non vi è dubbio che quello celebrato ieri sia stato un momento delicato per Fratelli d’Italia a Siracusa. Il congresso cittadino ha evidenziato una spaccatura interna che non può essere ignorata. Circa il 40% dei votanti ha scelto un’alternativa al nuovo segretario Paolo Romano e quindi di certo non si può parlare né di unanimità né di compattezza: il dato politico è chiaro e va letto con responsabilità”. A dichiararlo è Carlo Auteri, deputato regionale e attualmente auto-sospeso dal partito, all’indomani del congresso cittadino che ha visto l’elezione di Romano alla guida del circolo siracusano di Fratelli d’Italia. “Il congresso cittadino – sottolinea inoltre – si è svolto in piena fase di presentazione delle liste provinciali. Elezioni emblema del fallimento di FdI: senza un candidato alla presidenza, confusi fino all’ultimo, arrogante nell’impostazione e nei rapporti con gli altri. Con tutti”. Per questo, secondo Auteri, il risultato di un congresso senza acclamazione in questo momento storico è l’ennesimo sintomo di una “malattia” che oggi viene alla luce. “Prima la sconfitta alle Amministrative del capoluogo, poi quella a Pachino, oggi l’incapacità di presentare un candidato forte alla Provincia – conclude Auteri – Forse è arrivato il momento per l’on. Cannata di fermarsi un attimo, riflettere e comprendere che al primo posto ci sono le persone, non la strategia. La politica non può prescindere dall’ascolto e dal rispetto di ogni singolo ruolo e sensibilità. Auguro a Paolo Romano buon lavoro e spero che possa essere, come ho detto, il portatore di una fase nuova, più inclusiva, capace di ricucire le fratture e rispondere al disagio che tanti iscritti sentono oggi. Io continuerò, con determinazione, a lavorare per il territorio perché il mio impegno è, e sarà sempre, prima verso i cittadini e poi verso la politica”
