cultura

A Buccheri si presenta il dialogo tra le generazioni della montagna

Dopo un anno di attività si è concluso il progetto “Sempre Ragazzi di Montagna”, realizzato dalla partnership fra l’Associazione Volontari Operatori Servizi di Inclusione (VO.S.D.I.), l’Associazione Servizio civile e Sostegno Disabili (A.S.SO.D.) e i comuni di Buccheri e di Buscemi. 
I risultati del progetto “Sempre Ragazzi di Montagna” sono stati presentati sabato mattina nel corso di una conferenza, presso l’aula consiliare del Comune di Buccheri, alla presenza dei sindaci di Buccheri e Cassaro, Alessandro Caiazzo e Rossella La Pira. Presenti anche i responsabili delle diverse aree di intervento: Mariafrancesca Galeffi, Corinne Di Martino e Filippo Spadola. Sempre Ragazzi di Montagna si è basato sull’impegno di circa 20 volontari, ed ha realizzato 3 azioni fra loro convergenti con l’obiettivo di animare le due comunità e di far dialogare le generazioni. Con l’attività “Da Zero a Cent(r)o” sono stati gestiti due centri di aggregazione rispettivamente a Buccheri e Buscemi.
I due centri, partecipati da diverse decine di frequentatori, hanno rappresentato il vero fulcro del progetto. Si sono svolte numerose attività di animazione e scambio generazionale. Tra queste ultime, per esempio: i giovani hanno istruito le persone anziane nell’uso di smartphone e tablet; le signore hanno dato ai ragazzi lezioni di cucito; si sono svolti tornei di scacchi e giochi di carte; bricolage; quiz; attività intergenerazionali basate su tradizioni gastronomiche, artigianali, canore, etc.
Sono state organizzate anche attività comuni e scambi di esperienze fra i residenti di Buccheri e di Buscemi.
Con l’attività “Narrare la Memoria” i ragazzi, guidati da personale esperto, hanno raccolto le testimonianze rese da persone anziane in forma di intervista. 
I temi trattati nelle interviste hanno spaziato dalle memorie dei luoghi degli Iblei e delle tradizioni d’un tempo, alle esperienze di emigrazione e lavoro
É stato un lavoro significativo che ha consentito momenti di dialogo tra generazioni che non sempre riescono a connettersi tra di loro. Un lavoro che ha permesso ai ragazzi di recuperare memorie e narrazioni di avvenimenti, stili di vita, tradizioni e folklore anche come nuovi punti di riflessione sul presente; per gli intervistati è stata l’occasione per raccontare di sé e offrire testimonianza di un passato troppo spesso dimenticato.

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