Dioniso Mollica ha avuto ieri sera davanti a sè, durante le sue due ore di conferenza, i consiglieri comunali di quest’epoca. Chissà cosa avranno provato gli odierni consiglieri a conoscere l’opera spesso storica dei loro lontani predecessori . Dioniso Mollica ha narrato con la passione e la ricchezza di particolari che gli è consueta la storia del consiglio comunale dall’avvento dei Borboni nel 1814 ai nostri giorni. E’ una narrazione che parte dagli albori del Consiglio Decurionale, progenitore dell’odierno consiglio, e della gestione del comune allora organizzato da pochi dipendenti spesso con funzioni adesso scomparse, come la gestione dei trovatelli o la manutenzione dell’orologio comunale. Si parla di momenti particolari, di contrastate decisioni amministrative del consiglio su vicende dell’abitato di Sortino che cresce e si espande nel tempo . Decisioni da cui scaturirà la nascita dei nuovi quartieri moderni. Ma Mollica entra anche e soprattutto nel cuore dei momenti storici del Comune di Sortino, come la nascita del Consiglio Civico, organo creato durante la rivoluzione contro i Borboni, che scrive una lettera a Garibaldi chiedendo di annettere gli “eredi dell’antica Erbesso” (cosi orgogliosamente vollero chiamarsi i sortinesi) al Regno d’Italia, o la delibera in cui Sortino aderisce al Regno dopo la caduta dei Borboni. C’è anche il nome del primo sindaco dell’era monarchica, Gaetano Augeri, eletto dopo la strana rinuncia del designato Leopoldo Rigazzi. Mollica descrive la storica seduta, il 1 Maggio 1861,quella del primo consiglio comunale dopo l’Unità d’Italia del quale elenca i nomi dei componenti: Cilà, Astuto, Celona, Bonnici, De Luca, Rigazzi, Augeri, Matera Rigazzi, Giuseppe e Vincenzo Iannello, Mazzotta, Parlato, Ferdinando e Benedetto Columba, Bruno, Rizzo, Cartelli, Marino, Santoro Rigazzi e Vincenzo Matera. Si ricordano anche importanti e storiche famiglie sortinesi ormai scomparse come i Celona, i De Sanctis o i Valguarnera. Mollica mostra anche una delibera che fa pensare e riflettere i Sortinesi di oggi. Il primo consiglio comunale parla di come salvaguardare Pantalica. Non si parlava ovviamente di turismo ma di conservazione dei reperti storici. Quindi Sortino si occupa del suo tesoro archeologico da poche ore dalla nascita del Comune, e dopo più di centosessantanni siamo ancora lontani dal portare a termine questo compito. Mollica chiude il suo intervento ricordando che Sortino dovrebbe mostrare riconoscenza allo storico Pisano Baudo, forse il primo studioso a descrivere la storia della nuova Sortino ed a lasciarci un grande patrimonio di notizie, e chiede che il consiglio comunale trovi la possibilità di onorare la sua storia.
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