politica

Furnari (Italia Viva).L’Autonomia differenziata avrebbe conseguenze disastrose per la Sicilia.

Dopo il convegno svolto ieri a Siracusa sull’autonomia differenziata ecco il comunicato di Alessandra Furnari, Presidente Provinciale di Italia Viva e di Gaetano Penna, presidente cittadino. “Siamo estremamente soddisfatti dell’esito dell’incontro tenutosi ieri a Siracusa per discutere del Disegno di
Legge per l’attuazione dell’autonomia differenziata. Ringraziamo quindi tutti coloro che hanno dato il loro
contributo alla discussione, i componenti dell’esecutivo Regionale Giancarlo Garozzo e Fabrizio Micari, la
Senatrice Dafne Musolino ed il capogruppo alla Camera dei deputati Davide Faraone, nonché i numerosi
partecipanti, che, anche grazie ai loro interventi ed alle loro domande, hanno consentito lo sviluppo di una
discussione, in termini chiari e precisi, in ordine a tutti i rischi che l’approvazione del Disegno di Legge può
determinare per tutte le regioni del Sud Italia, compresa la Nostra Sicilia. E’ chiaramente emerso come, in
un momento in cui si cerca di consolidare una maggiore collaborazione tra gli Stati Europei, capace di
garantire lo sviluppo economico e la pace sul nostro continente, appare del tutto anacronistico ed illogico
aumentare la frammentazione tra le realtà regionali del nostro paese, con provvedimenti che, oltre a
minare l’unità nazionale, amplierebbero le disparità di trattamento dei cittadini. Abbiamo discusso inoltre
della mancanza di risorse adeguate, al di là dei proclami dei sostenitori, per consentire di riequilibrare le
disomogeneità già presenti nel nostro paese, garantendo quei “Livelli essenziali di prestazioni” (LEP), di cui
tanto in questo periodo abbiamo sentito parlare, che dovrebbero servire a definire le “soglie minime”,
ovvero lo standard dei servizi da garantire in tutto il Paese, che da troppo tempo si tenta, invano, di
individuare. Si è analizzato quindi, nello specifico, come possa rapportarsi la riforma con la nostra regione,
la cui autonomia non è riuscita mai a trovare vera attuazione, richiamando pure la circostanza che, secondo
una prima stima, effettuata dalla ragioneria Generale dello Stato, a titolo di finanziamento statale,
perderemmo immediatamente, in caso di approvazione, almeno 1 miliardo e 300 milioni di euro l’anno. Ci
auguriamo che la classe politica, attualmente al Governo del Paese e della nostra Regione, prenda
finalmente posizione e si opponga all’approvazione di un disegno di legge che non può che avere
conseguenze disastrose anche per la Sicilia.”

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