Con un comunicato firmato dal suo presidente Edoardo Croci, e diramato negli scorsi giorni, l’associazione Italia Nostra ha preso decisamente posizione a favore dell’istituzione del Parco degli Iblei. “Il Parco Nazionale degli Iblei, previsto nella legge n. 222 del 29/11/2007, attende ancora il completamento del suo iter istitutivo. Lo svolgimento della lunga fase delle concertazioni – con tre distinte concertazioni nel 2010, nel 2017, nel 2019 – ha coinvolto i ventisette comuni compresi nella proposta di istituzione dell’area protetta, i Liberi Consorzi Comunali di Siracusa e Ragusa, la Città Metropolitana di Catania, la Regione Siciliana con l’Assessorato Regionale al Territorio e Ambiente, tante associazioni culturali, ambientali e molteplici realtà in qualità di portatori di interessi, in un lungo processo che non si è ancora concluso con l’istituzione del parco. La sua istituzione, oltre a rappresentare un indispensabile riconoscimento utile alla tutela e alla conservazione di un’intera area dell’altipiano ibleo compreso fra le province di Siracusa, Ragusa e Catania – di straordinaria importanza ambientale, naturale, culturale, archeologica, enogastronomica, etnoantropologica – potrebbe produrre importanti e concreti benefici socioeconomici per le comunità locali, in linea con gli obiettivi prefissati dall’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile dell’Onu.
Nell’anno 2021, in Sicilia, compresa l’area degli Iblei, sono andati in fumo oltre 78 mila ettari di superficie boschiva e vegetazionale, con una media giornaliera di 135 roghi nei mesi più caldi di luglio ed agosto, per un totale di oltre 8.113 incendi. Istituire il Parco consentirebbe di avere maggiori strumenti e risorse per la prevenzione e il monitoraggio del fenomeno, oltre a ridurre le spinte speculative.
Nel Rapporto del Ministero della Transizione Ecologica e Unioncamere, intitolato “L’economia reale nei parchi nazionali e nelle aree naturali protette” – che ha preso in esame i territori di 23 Parchi nazionali – sono state censite oltre 68.000 attività produttive, con un’incidenza elevata di attività commerciali, agricole, artigianali, ristorative e del settore turistico, di fatto contraddicendo quanti teorizzano la paralisi delle attività economiche all’interno delle aree protette.
Le aree protette costituiscono oggi un vero e proprio motore per la transizione ecologica e sono un laboratorio di pratiche innovative di blue e di green economy che favoriscono la nascita di piccole e medie imprese, essenza del modello produttivo italiano. Le ultime statistiche sull’ecoturismo confermano una presenza annua sempre in crescita, con un dato di oltre 105 mila posti di lavoro generati nel comparto e un indotto economico di oltre 5,5 miliardi di euro.
Diventa perciò prioritaria l’istituzione del Parco Nazionale degli Iblei e si chiede quindi alle istituzioni preposte di procedere speditamente al completamento degli ultimi atti amministrativi.