politica

Sulle Farate il Sindaco non decida da solo. Si coinvolga la comunità.

La polemica sulle “farate” la notte della processione do “nummu ru Gesù”continua a tenere banco a Sortino. Questa volta e’ il gruppo di opposizione di Sortino Spazio Comune che esprime i consiglieri Luigi Salonia, Santa Musco e Francesca Silluzio, che prende posizione con un comunicato molto articolato che auspica il coinvolgimento di tutta la comunità sulla vicenda e una regolamentazione che non punisca ma anzi responsabilizzi i giovani di Sortino . Ecco il resto del comunicato “In seguito al video di qualche giorno fa in cui il Sindaco annunciava il divieto di concessione delle farate durante la processione U Nummu ru Gesu, si è infiammato il dibattito nel paese, e anche all’interno dello stesso gruppo politico di maggioranza, che ha, con un tempismo comico, annunciato che avrebbe battagliato contro la decisione unilaterale del Sindaco di sospendere le farate per le prossime celebrazioni pasquali. Abbiamo già espresso la nostra delusione per l’atteggiamento del primo cittadino, che ha preso una decisione in autonomia, senza aprire alcun confronto con la comunità – a onor del vero nemmeno con i suoi a quanto pare -, e che, dopo un anno di accantonamento del problema, a circa un mese dall’evento ha pensato di abbracciare la soluzione più facile, anche se non quella più giusta, in un’ottica storica, religiosa e valoriale.
Dopo l’apertura del gruppo MuoviAmo Sortino, ieri siamo stati convocati per un confronto sul tema.
In questa occasione abbiamo ribadito la nostra posizione sottolineando che l’organizzazione delle farate deve coinvolgere tutta la comunità  adottando le dovute misure per regolamentare la processione del giovedì notte,sia in termini di dimensione del falò e modalità di accensione, sia in termini di responsabilità dei presenti nei confronti del bene comune.La proposta che sarà portata avanti dall’Amministrazione prevede una gestione comunale rispetto alla predisposizione dei falò, perdendo di vista quello che per noi dovrebbe essere l’obiettivo di una migliore regolamentazione degli stessi: responsabilizzare e non punire i giovani nell’ottica di puntare a riscoprire il più profondo significato delle nostre tradizioni.
Per questi motivi, come già comunicato durante l’incontro di ieri sera, non condividiamo la decisione presa dall’Amministrazione e supportata dai Consiglieri di maggioranza.
Pensiamo, infatti, che anziché organizzata dalle istituzioni, la farata debba rimanere patrimonio della collettività e, come tale, gestita dai gruppi spontanei di cittadini: anche nella spontaneità è possibile trovare uno schema in cui l’unione delle parti sociali – istituzioni, parrocchie, volontari – possa diventare il paradigma tanto del rispetto della tradizione e dello spirito religioso e popolare, quanto del rispetto delle regole e dell’altro.

Auspichiamo ed esortiamo la comunità ad attenersi, comunque, al rispetto delle decisioni prese, dimostrando, come sempre, di essere in grado di rispondere positivamente alle nuove disposizioni. Con l’augurio che, a fronte delle nostre sollecitazioni, si possa lavorare durante quest’anno a delle soluzioni più adeguate per le edizioni future di una manifestazione tanto cara alla nostra comunità”

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