Impianti fermi e contratti non rinnovati. Il rischio di una nuova crisi occupazionale è dietro l’angolo e i
metalmeccanici tornano ad alzare la voce. Lo hanno fatto al termine di un attivo unitario con i segretari
Antonio Recano, Angelo Sardella e Giorgio Miozzi, rispettivamente a capo di Fiom, Fim e Uilm:
“Dall’incontro è emerso la necessità di riunire un settore industria intercategoriale per riaccendere i
riflettori sui problemi di un Petrolchimico che da anni vive nell’incertezza. Non ce lo possiamo permettere
in quanto parliamo del futuro dei lavoratori e di un preoccupante calo occupazionale che deve essere
contrastato adeguatamente. Serve unità di intenti in quanto il Polo Petrolchimico è un patrimonio di tutti
che va salvaguardato a partire dall’occupazione e dal futuro dei lavoratori”.
A distanza di qualche settimana dunque i metalmeccanici tornano su questioni ritenute preoccupanti “per
una sorta di senso di incertezza strutturale che sta destabilizzando l’economia dell’intero territorio
siracusano – era stato sottolineato dagli stessi segretari provinciali -. Risulta evidente la necessità di una
interazione fra tutte le sigle sindacali al fine di non portare al collasso un settore strategico della nostra
economia”.